Alter- Circolo degli artisti- Roma
E’ durissima, siamo stanchi morti e l’impresa non è ancora finita. Il backstage è all’aperto, disponiamo in un angolo tutto il back line accuratamente archiviato dal ragazzo della sorella di Valentina e incominciamo una sana pennichella sui dei comodi divanetti. Arrivano a rate: mia cugina Giorgia, degli amici del biondo e anche la mitica Rosal d’Avellino. Siamo troppo stanchi, le pubbliche relazioni sono un disastro, cerchiamo semplicemente di accumulare più energia possibile in modo di essere poi in grado di affrontare l’ultimo concerto di questi improbabili quattro giorni. Di solito siamo molto lenti a montare il back line sul palco, ma già da giorni sappiamo che questo giro il tempo a disposizione è ridicolo, infatti il “lento” è bravissimo e dopo 10 minuti fa già partire l’intro e di default un bel po’ di gente entra nella sala. Forse è la prima volta che suoniamo con un impianto così grosso e la differenza si sente sia fuori che sul palco. Il pubblico applaude ipnotizzato, il volume dei monitor è mastodontico, suono sulle basi come suonassi con degli stuzzicadenti sopra una radiolina al mare e per la prima volta provo ad illudermi che il set può stare in piedi anche senza proiezioni. Suoniamo decisamente più precisi del solito, i noiosi silenzi o stalli fra un brano e l’altro scompaiono magicamente venendo anche spontaneamente sostituiti dalle felici occhiate compiaciute dei tre freaks in questione. Seguirà una corsa veloce con Pierasco e Giorgia verso l’Init (l’altro locale ad ospitare la manifestazione) pronti ad assistere al difficile concerto dei Don Vito e ovviamente abbracciare la Zizza, Manu e il resto dei ferraresi. Il lento e il biondo passano invece il resto della serata al banchetto merchandising a raccogliere feedback post concerto e rilassarsi prima del complicato caricaggio della macchina e la pazza idea del Moro di tornare a Udine da Roma alle 2 del mattino dopo tre giorni insonni. Colgo l’occasione per ringraziare Andrea per averci portato sani e savi all’ovile friulano e Valentina+sorella+ragazzo ( scusate ho scordato i vostri nomi sono una frana) per la disponibilità, l’accoglienza, il rimborso e i sorrisi.