matteite

Il moro e il quasi biondo

Tetris – Trieste

Dovevano essere due giorni off in Furlania con tanto di set acustico e intervista a Radio onde Furlane. Peccato che l’influenza ha messo fuori uso completamente sia Emi che il Viet! Per fortuna siamo ancora in due band e almeno io e il lento possiamo andare a portarci a casa la pagnotta del Tetris nel nome de Il moro e il quasi biondo. Lorenzo è scortato da Rachele, nuova principessa molto carina e gentile, io da me stesso, post risveglio senza doccia, dopo un Risiko di sei ore devastante. Durante il sound check per precauzione mi prendo una tachipirina e osservo divertito Giampi, il fonico, che spiega i cablaggi del mixer a una fanciulla molto schizzata già ingegnere elettronico. A rate arriva tutta la squadra del Tetris, mangiamo una pizza rilassati sui tavoli e cerchiamo di capire come muoverci con gli orari di inizio dato che anche se è mercoledì oggi ci sono altri tre concerti in città. Al momento del caffè arriva Chiara. Dopo tre settimane di silenzio, belle scure, l’altro ieri ci siamo concessi un aperitivo riconciliatorio chiamato e imposto in precedenza dall’animalia in corso. Decidiamo di rilassarci da lei con Il moro e Rachele. Quando sono le 23 il Tetris è pieno di amici, fra i vari Antonio, Appino, Nina, Marcella, Antonio, Carli, i registi del video degli elio p(e)tri sul molo di Trieste e chi ne ha più ne metta. Della serie che ci si conosce tutti e l’atmosfera è molto intima, ma anche molto stimolante. Le date della scorsa settimana potenziano la sicurezza del Moro sia sul palco che al bancone successivamente. Ci permettiamo anche due pezzi totalmente improvvisati che vengono meglio di quelli preparati, prepagati, pre manicomio, pre delirium tremens. Il nuovo camerino del Tetris diventa un ottimo salotto post gig, ci rilassiamo a modino, dimenticandoci spesso della sala principale dell’Arci. Arriva il rimborso e con lui un borderò infinito da compilare. Lo alterniamo a svariati bicchieri di birra al bancone farciti da una triste notizia di Chiara che degenererà in una discussione definitiva e fuori controllo. Penso sia una delle serate più tristi degli ultimi anni, grazie tantissimo a quelli che mi sono stati vicini e forse al destino che mi sorprende sempre placando in parte il mio odiatissimo istinto, quello di un povero mona che spesso non riesce a dire le cose come si dovrebbe, passando pure per quello che sbaglia, per il superficiale, semplicemente per quello che non sono e non vorrei essere. Speriamo solo che tutto questo sia stato utile non solo al sottoscritto. Learn by mistakes man!