CIRCOLO ARCI EDERA – Codroipo (UD)
Questo è un sabato che tutti aspettiamo da un pochino! E’ una serata molto eclettica, i gruppi non si assomigliano per niente, ma sono uniti da un’amicizia e da un rispetto reciproco tale da rendere possibile un’unica soluzione: “Feeeeeeestino (let’s celebrate…!?)”. Ho passato le ultime 48 ore in questo locale di nome Edera; prima il venerdì sera al concerto del floydiano e ultra basettato Giotto (terminato poi in un noto night club della zona, dove per fortuna non mi sono innamorato…), e poi a provare tutto il sabato pomeriggio con il Moro. Sono le 7 di sera, la pennichella pomeridiana di 15 minuti sui sacchi di Fantozzi mi è servita solo per rassegnarmi al fatto che il lavandino del bagno non è una doccia, che la fame non mi salirà tanto più di così e che è troppo bello svegliarsi, raccogliere il bianco da terra e salutare una squadra di grandi giocatori di calcetto dandogli subito degli ecclesiastici e delle Big bubble! La pasta è al dente e aiuta a far scendere l’orgetta di caraffoni di rosso che regolarmente vado a farmi riempire dall’analista barista, quella che ti fa sentire in colpa, quella alla quale chiedi un cuba libre e ti domanda: un altro? Fede Dracula Murphy butta al centro una discussione sul quel nazi mancato di Michael Gira, racconto la mia discutibile avventura di ego echo del 2000, mentre mi accorgo che il sugo è dailit, ma è per 4 e siamo in 15! Baratto una bruschetta con il cartone barbuto (quello che ha il basso di McCartney, e la barba e le altezze di Lemmy!) e vedo il locale riempirsi piano piano in modo notevole. C’è il problema che l’ Edera non è più un arci e bisogna fare una tessera a vita e a questo si sommano i 3€ del ticket, totale 10 banane. Qualcuno entra for free altri no, alla fine l’ EDERA supera i 130 paganti e la cosa mi rasserena molto. Noi siamo pagati in bibite (altrimenti non saremmo in grado di coprire le spese fisse dei marchigiani e dei veneti), questo mette il trio in una prospettiva molto rock’n’roll! Io e fede vinciamo a calcetto con il verde e il lento (non ci credevo proprio), ma poi di fronte al Barbuto e Rick Astley perdiamo 2 chili e reputazione. Il concerto dei Chewingum (Big Bubble) per me spacca di brutto, le cose che dice il Gran Dandy sono speciali, come le battere elettroniche suonate a mano, ma il formato è talmente Pop (come la sua voce) che qualcuno non coglie e guarda già i compressori di Michele a bordo palco pronti per la successiva scaldata noise del Moro. Fanculo le glicemie ordino un cacciavite alternativo (succo d’arancia+vodka) più un birra e vado sul palco a preparare la battera, la gonna, le cuffiette, le scarpe, la ferramenta…Il locale è super pieno, c è un sacco d’attenzione, aspettativa e amici come il Piccione che non vedo da sempre. E’ tutto molto veloce, un pezzo dietro l’ altro, sono troppo concentrato, mi emoziono di rado, il biondo dice di non capire un cazzo, Michele ubriaco che si sta divertendo di brutto mentre il moro sul gran finale salva il suo mac dal crollo del mio ride che questo giro non perdona la scheda audio e se la trascina per terra dritta all’inferno! Puzzo, sono sudato, bevo rum e pera per festeggiare il compleanno di Carlotta, mentre mi occupo del catering dei Murphy basato su acqua, whisky e mood volutamente intimista. Al cambio palco ci confessano che non vogliono suonare dopo il nostro show, ma per fortuna la cosa succede ed è molto molto emozionante. Il pubblico si è ridotto, ma ci si conosce a palla e siamo tutti super interessati, l’energia è ottima come la loro performance particolare, sentita, direi molto in chiesa, decisamente! Mentre una tossica gli sputa on stage, io ricambio mostrandole il culo intravedendo un principio di sorriso sulla faccia composta di Fede. La serata è infinita, vengo a sapere che fra 2 settimane incroceremo questi ragazzi nei loro nidi per registrare delle cose assieme, stessa cosa con i Chewing-gum con i quali tralaltro farò le 9 del mattino ad alici, burro, crackers, vino rosso, sigarette, biliardo, nella splendida dimora dell’ormai tailandese, squisito e gentilissimo Dividono.