matteite

Io Non So

Osteria L’Alchimista – Gorizia

Terminato questo mese a spasso con gli Zeman, Il Mercato Nero e Audiopaint, eccoci che incomincia la settimana di prove per il concerto degli Io Non So. Per questi ultimi è un’occasione per ritrovarsi su un palco dopo 10 anni di break, per i guests de Il Cane e il chitarrista Egon, un modo speciale per celebrare in parte un’avventura ben più vecchia chiamata Warfare, condivisa nel lontano ’94 anche con Nado degli Io Non So alla voce. Oltre all’entusiasmo collettivo, una delle principali molle che rende possibile questo festino, è il fatto che il chitarrista chimico Stefano è il titolare dell’Alchimista in pieno centro a Gorizia. Conoscendo tutti molto bene le dimensioni ridotte del locale, siamo consapevoli che almeno sui volumi bisogna dosarci in modo drastico, e questo determina 4 giorni di prove ad arrangiare nuovamente un set di matrice punk, nel mio caso armato di spazzole di legno. Suoniamo liberi, senza click e nello specifico il rifermento per imparare le strutture dei brani, è un cd con una vecchia registrazione live a Monfalcone. Il team è composto da Lollo al basso, Stefano ed Egon alle chitarre, Nado alla voce e il sottoscritto ai tamburi. A questa squadra l’ultimo giorno di prove, propongo di aggiungere per un brano solo anche Alex: già chitarrista storico della band, ormai da anni in giro per il mondo con la sua simpatica compagna messicana Laura. Dato che Nado, oltre ad essere un amico speciale, è un iper attivo professionista, per pranzo, al mio arrivo al locale, trovo il macchinista del teatro, Luigi, in pieno allestimento di un vero e proprio sipario, come il fonico Elvis pronto a microfonare tutto il palco per registrare e non solo amplificare l’evento. Proprio con Elvis decidiamo di schizzare in auto al volo a Udine alla sede della loro ditta Music Team per caricare altro materiale, approfittando per salutare Daniele (altro fonico e conoscente di vecchia data) e di ritorno mangiare un boccone al volo nella nuova casa; la prima a mia insaputa, è andata a fuoco di recente. Sono particolarmente stanco; una volta montata la batteria e bloccata cassa e hi hat con due ottimi fusti di birra, mi “concedo” delle Guinness e una passeggiata fino al nido Dainese in corso per prelevare le chiavi di casa; sono scortato da Sandro e Lollo e il mio orgoglio (come la loro curiosità) al momento delle presentazioni di Loreto (Pappagallo ultra 50enne e mascotte di famiglia) è piacevolmente importante. Il sound check fila liscio: Elvis è una macchina, posizionato il mixer in fondo alla sala accanto alla vetrina dei salumi, coordina tutti volumi e i bilanciamenti della squadra in modo super professionale. Provato anche il brano con Alex (tre chitarre in cinque metri quadri…), possiamo finalmente svaccarci del tutto osservando l’arrivo di svariati amici, freaks… il tiro è decisamente quello di una festa privata, tutti conoscono tutti. Verso le 21.45 il locale è talmente colmo che anche all’esterno è difficile muoversi. Le tre bariste sono preparatissime e noi da dietro il sipario iniziamo a suonare il primo brano, ovviamente solo dopo il primo monologo di Nado al microfono. Quando a metà pezzo si apre il tendone nero, purtroppo si impiglia nella paletta della chitarra di Stefano, facendolo suonare scordato per i primi tre brani! In qualche stacco ci incasiniamo, anche perché sia Nado che Stefano (ma solo durante gli assoli) spesso non contano i giri entrando ad istinto! Una cosa però è certa: se Stefano (già co-autore dei brani) non si fosse preso la responsabilità di chiamarci le pause obbligate in mezzo ai brani, questo festino si trasformerebbe in una piccola, vera tragedia. Durante un momento psichedelico del concerto dove non è prevista la voce, Nado scompare e mentre mi domando dove cavolo sia finito, ecco che riappare magicamente, senza barbone e capelli lunghi: ha venduto Mauro Corona ad un’amica parrucchiera nel sottoscala dietro al palco. Gli urlo che sembra più giovane di 15 anni, ma anche che sembra gonfio di entusiasmo in faccia eh eh… E’ una bellissima serata; ricevo un sacco di complimenti, Elvis mi fa sentire al volo dalle cuffie un minuto della registrazione del concerto, beviamo svariati Pastis Blu, fumo un sacco di sigarette con Agostino (figlio di Nado) e dei suoi amici ventenni in piena lecita energia, mi sfondo di tartine e cerco di trasformare Laura con dell’assenzio, anche se fa effetto solo a Lollo il quale a breve incomincia a barcollare, cascando a destra e sinistra… mi ricorda la Matteite. Alle 5 del mattino, dopo aver smontato la batteria, saluto l’ultimo superstite, who’s that? ovviamente il compagno e titolare Stefano, in piena telefonata con il servizio taxi, per fortuna Il Cane devo percorrere solo 500 metri a piedi…