matteite

Novalisi

Mushroom Studio – Lunghet/Frisanco –Maniago

Non ho ancora mai scritto dei veneti Novalisi e di questo lavoro di produzione artistica del loro primo disco. Ci siamo conosciuti via mail in piena estate 2011, un po’ come era successo con quel “fenomeno” di Emi per gli elio p(e)tri. Una volta definite le dinamiche contrattuali, le logistiche del tutto e soprattutto ascoltato e messo a fuoco il loro materiale demo, ci siamo trovati nella loro sala prove di meduna di Livenza credo per una decina di week end sporadici per la cosiddetta pre-produzione, con quella appunto di riarrangiare il loro materiale e prepararli alla registrazione del primo disco vero e proprio. La cosa pratica ma, molto utile e comoda di questa giovane band, è che sanno suonare bene sia singolarmente che assieme; Davide cantante (fratello del potente battero Enrico sosia di Richard di Lost) è molto intonato e impeccabile alla chitarra e il bassista Michele (19 anni appena fatti) ha un’energia e un groove importante soprattutto quando decide di suonare in un pezzo acustico la cassa da 26 del collega eh eh! A parte le chicche divertenti, si è lavorato duro e a lungo e i ragazzi sono cresciuti molto, spesso entusiasmati dal mio modo di mettere in discussione a rate tutta la scrittura della loro musica, probabilmente per una differenza semplicemente di età, che mi ha permesso di leggerla in modo diverso ovviamente con l’obbiettivo di cercare di rendere il tutto più credibile, emozionante, senza tante pippe di estetica, commercialità, contesti… qui si suda, in una sala prove con un impianto più ciccione dei locali medi della penisola e con una grandissima voglia di confrontarsi, crescere, dire delle cose e farle arrivare prima di tutto a se stessi nel modo più piacevole e tight possibile. Le varie ipotesi e riflessioni su come riprendere e registrare il disco sono inevitabilmente consequenziali a dei punti tecnici determinanti quali: le restrizioni tecniche del mio studio, dove per mancanza di buoni pre- di solito mi costringe a registrare massimo due tracce alla volta con inevitabile investimento di molti giorni e, per il tipo di lavoro fatto con i ragazzi, con un grande rischio di perdita di feeling nella performance assolutamente live del set, provata dal fatto che se qualcuno della la band deve suonare altri strumenti (come piani, synth) automaticamente si alterna lasciando in stand by il proprio. Dunque propongo ai ragazzi di investire due giorni full time in un altro studio per riprendere al volo e live praticamente tutto, a parte acustiche, voci ed eventuali violoncelli e fiati che invece chiuderò successivamente. Le opzioni sono svariate, ma l’idea di attaccarci al Neve del Bertolo a Lunghet (che mi ricorda molto le battere e i bassi di Feed the Dog di Dejligt) muove ormoni, adrenalina, 4 macchine, donne, cibo squisito, fusti di birra e un Team decisamente molto Goonies… Enrico Fungolo lo conosco da sempre e oltre ad averci lavorato spesso assieme per la sua notevole professionalità, si ha un bagaglio di esperienze comuni di feste fatte per tutta l’Europa che rende il tutto decisamente più accattivante e divertente. Non a caso, dopo tanto tempo senza vederci, la prima sera non montiamo neppure la battera e, una volta scaricato il tutto, finisce alle 5 del mattino a bibite, cibo, racconti importanti al tavolo con tutti i Novalisi con donne e anche il giovane Federico fratello di Lady Oscar. La mattina, operativi, montiamo tutto il back line, battera in mezzo alla splendida sala da ripresa stra illuminata, ampli di basso vicino ma, dietro a dei pannelli anti rientro e quello di chitarra in un box in corridoio all’entrata della toilette più sfruttata della 3 giorni. Dopo pranzo verso le 17 i suoni sono fatti e i ragazzi super a loro agio con degli ascolti decisamente piacevoli, sono pronti a suonare i loro brani seguendo le voci e gli organetti guida creati in precedenza con i loro pc in saletta. Non c’è tanto da pensare, tanto meno da cambiare, le parti sono quelle e dunque principalmente consiglio ai ragazzi di stare attenti alle dinamiche e al click ma, soprattutto lasciarsi andare, fare più rullate possibili, rendere il tutto ancora più completo, istintivo, colorare quello su cui hanno lavorato all’esasperazione. In un battibaleno sono le 10 di sera, e la squadra si è portata a casa più di 5 brani, impressionando non poco Enrico per la tempistica e il sottoscritto per il suono di basso mega gigante e un battera pazzesca in plastica rossa con i tamburi accordati dalla Matteite bassissimi modello Bonham negli anni 70! Dopo cibo e birete le donne ripartono e a seguire inevitabile parte un’altra serata senza Risiko nella cucina monopolizzata da due gatti rossi spettacolari: un maschietto trovatello, e una femmina della cucciolata dei Tre Allegri e dunque quasi sicuramente parente di Birillo, quello rosso di mia sorella Marty. Nuovo giro, nuova corsa, ultimo giorno. Ho dormito bene ma siamo al quarto giorno post caduta da demente e la mia costola (probabilmente incrinata) mi fa sempre più male, spero negli anti dolorifici che prenderò a breve a Udine. Dopo 4 pezzi, rimane solo uno in acustico, ci dedichiamo al doppiaggio delle chitarre con la Gibson di Enrico, volutamente diversa da quelle di Davide, passata per riverberi a molla, delay a nastro, roba vintage bellissima, che scalda in modo speciale la musica ed emoziona non poco la squadra, a parte Michi che dice (ovviamente ironico) che a lui interessa solo il suono del suo basso che è pretty much enorme rispetto a tutto il resto eh eh! Quando siamo a metà pomeriggio, in perfetto orario, attacchiamo con la ripresa dei Synth e del Fender Rhodes, cambiando in continuazione suono, senza mai usare lo stesso, con un risultato e un’originalità di suono ancora più devastante delle chitarre. Pazzesco: verso cena ci siamo portati a casa anche il brano in acustico, totale 10, Fungolo prepara dei bounce rilassato su dei cd e tutte le tracce dall’uno nel mio mac che aprirò alla fine di questo blog e in un batti baleno prendo il treno al volo in stazione a Pordenone, con inevitabile orgia di sms in arrivo nel mio cellulare; sono stato 3 giorni senza campo e senza internet e a dire il vero non mi è dispiaciuto per niente, anche se vengo a sapere che la consegna del master e della copertina del disco nuovo del Cane e l’ultima ripresa del video previste per domani mattina, sono state rimandate a dopo la befana. Grazie Novalisi, Bertolo, la Donna Tasso e il suo uomo Sloth, i mici, il principe delle tenebre Neve e Marty per avermi aperto la porta di casa chiusa alle 5 del mattino.