Riprese voci e chitarre 3-7 gen. 2012 (Meduna di Livenza) – Mix album 14-21 gen. 2012 (Mushroom studio – Lunghet – Frisanco – Maniago)
Solo ora, di sabato sera, a mezzanotte, una volta sul treno a Pordenone direzione Udine, mi rendo conto che ci siamo portati a casetta un disco e pure molto Dailit concludendo un lavoro iniziato credo appena lo scorso giugno. Non ho mai scritto delle riprese delle voci e delle chitarre fatte subito dopo l’ultimo dell’anno durante una tre giorni a Meduna di Livenza sicuramente molto stressante ma anche divertente, coccolato dalla splendida ospitalità dei genitori di Miki, Davide ed Enrico. Le seconde voci di Marty fatte al volo il giorno prima delle riprese, affiancate alla voce molto “Prince” di Davide, sono una splendida soluzione, come tutta una serie di altri cori nati prima in differite sedi (o direttamente sul campo) che chiudono gli arrangiamenti enfatizzandoli e consolidandoli in modo decisamente spontaneo. La vera novità è sicuramente la voce speciale e potente di Davide; un talento che finalmente riesco ad apprezzare veramente solo quando incominciamo le riprese vere e proprie seguendolo con il gain senza tregua e lasciandolo urlare super glam nell’unica stanza con un minimo di ambiente della loro oramai stra nota sala prove. Tanto si lascia andare con la voce, tanto cresce la sorpresa e la festa alle mie spalle capitanata da Michelino seguito da una sua dolce amica ed Enrico, tutti in pieno assetto “the kids are over excited”… Sarà divertente i giorni a seguire riscoprire tutte le loro risate dentro alle tracce della voce, mi sembra di sentire ancora l’odore del Prosecco molto anestetizzante scolato rimanendo paradossalmente concentrati. È già un altro giorno ancora, ma sono sempre in treno da Trieste verso la furlania e riascolto il master ricordando tutto il lavoro del mix fatto per 6 giorni post Meduna con il guerriero Fungolo. Il suo studio di Frisanco (ormai più che rodato da tutto il team) è una dimensione ideale, speciale, assolutamente più che unica forse proprio per la mancanza di internet, di campo nei telefonini, sembra che sia la stessa location a dirti stacca e concentrati solo su quelle che devi fare, al max gioca con i mici Susina (sorella di Birillo di Marty) e Piccolo pugile! A parte il primo giorno investito inevitabilmente ad impostare i suoni di basso, batteria e chitarre nel Neve, rallentati tra l’altro anche da una serie di dubbi tecnici sulla conversione dei file audio dal mio software a quello di Berto (per fortuna poi rivelatosi come un falso allarme), direi che il team è super produttivo, coordinato, efficace. Enrico ha capito decisamente l’intenzione, l’ equilibrio fra gli strumenti, sa dove voglio arrivare, e mentre passano i giorni e i ragazzi si alternano in regia per ovvi impegni lavorativi, il lavoro arriva sereno al capolinea; siamo concentrati, quando qualcuno non si accorge di un volume discutibile, arriva subito qualcun altro a farlo notare, condito da grosse risate in regia e indubbiamente aiutati anche dalle cuffie akg di Manu Moro, che sostituiscono fin dal primo giorno le prove di ascolto a fine brano nella Fungolo mobile parcheggiata a meno nove in mezzo alle montagne. Rimane fuori solo “Neranima”; un pezzo particolare, dark, ripreso in modo diverso, con tutte le tracce passate per dei super compressori molto chiesa anni 80. Quando l’ultimo giorno viene aperto nell’ex banco degli Iron Maiden, passiamo ore ad accordare voci, capire la direzione, cercare di renderla il più vicino possibile alle altre, ma senza scordarsi appunto della ripresa iniziale, dell’effetto voluto a priori differente. Riascoltandola ora, sono comunque decisamente soddisfatto e penso ancora più volentieri alla fulminea partita di Risiko fra la Matteite e i due Enrichi vinta con classe dal Fungolo, al fatto di essermi dimenticato l’insulina a Udine dopo una serata brava in un night club condita dalla distruzione dell’alimentatore del mio cellulare, all’imminente uscita del disco del Cane e dunque al continuo inevitabile ping pong di mail con l’ufficio stampa, alla voglia di continuare a lavorare con i ragazzi, magari affiancandoci in un tour, alla semplice constatazione che è stato un lavoro lungo, ma piacevole che soprattutto ha messo costantemente dei totali sconosciuti uno di fronte all’altro, per poi farli ritrovare alla fine a sorridere come fosse ancora il primo giorno, pronti ad ingegnarsi su come fare uscire questo album e forse incominciare una nuova seconda parte del lavoro. Grazie Novalisi.