>Bar Lume – Udine
Eccoci pronti per la data numero due assieme ai miei amici giovanissimi So Long Saigon! Anche se, nei due giorni precedenti di prove, il caldo nella dimora del Viet non ha perdonato assolutamente nessuno del team, è ovvio che per il giorno del concerto sia invece prevista un sacco di pioggia e pure all’orario della nostra performance, ovvero all’aperitivo. Quando arriviamo in centro al locale di Beppe e Simone, di comune accordo, decidiamo immediatamente di suonare all’interno e, anche se lo spazio a disposizione è pochissimo, paradossalmente crediamo maggiormente nella spinta del piccolo impianto, probabilmente un attimo limitato per un concerto all’aperto. La splendida novità degli ultimi giorni è che nei So Long Saigon si è aggiunto un quinto membro, ovvero il fonico Leo, togliendo così molte responsabilità logistiche e tecniche soprattutto al buon Tommy, già driver assoluto. Fra un bianco ghiacciato e l’altro spendiamo più tempo a montare e organizzare tutto l’impianto e il backline, che a fare il soundcheck vero e proprio. La spia degli Zeman puntata verso di noi è la vera salvezza (grazie Lupo), senza di quella gli ascolti sarebbero veramente precari. Verso le 21 (un attimo in ritardo rispetto all’originale orario di inizio previsto per le 20.00), la piazzetta di fronte al locale è decisamente bella piena di amici e curiosi, tra cui anche il mio babbo scortato da Emily, il nipote Niccolò e la guerriera Marisa in trasferta dalla Danimarca. Il gig dei So Long funziona, è molto malinconico, ma gli ultimi arrangiamenti per risolvere due o tre brani un attimo più fragili rispetto ai primi due singoli e “Scatola”, e la sicurezza di avere Leo dietro al mixer, rendono tutta la squadra post pop più sicura e forse ancora più predisposta a lasciarsi andare divertendosi, improvvisando con i cori, scherzando selvaggiamente fra un brano e l’altro. L’idea iniziale di fare due set, viene convertita con una piccola e veloce performance dei primi due singoli verso le 22.00, perdiamo più tempo a cercare Toso a giorni dottore, che ad accontentare musicalmente tutti gli amici più che affiatati. Come previsto al momento dell’imballaggio dell’auto arriva una pioggia modello muro di acqua che non mi renderà per niente semplice il tetris degli strumenti nella macchina rossa di Tommy. Seguiranno delle stupide tensioni al bancone (Udine mille colori…), che verranno per fortuna rimosse grazie alla bibita, ovviamente in un altro bar del centro. Grazie So Long Saigon!