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Zeman

The Summer Garden – Thiene (VI)

Dato che questa settimana i lavori nel mio studio “La Cuccia” sono arrivati anche alla fase “imbianchiamo le pareti”, è da giorni che arrivo tutto sporco di pittura bianca alle prove e ai concerti sia dei So Long Saigon che degli Zeman! Oggi è martedì e suoniamo a Thiene, nella terra dei Muleta e del loro giovane amico Michele, organizzatore di questo nuovo festival estivo, The Summer Garden. La voglia di incontrare Teno, la Zia Davide, Turcolo, Jackie da Cittadella è altissima, ma i lavori e le distanze di tutti non aiutano, dunque all’appello arriva solo lo splendido e dolce Turkolo armato di barba kilometrica! Il viaggio pomeridiano è piacevole, soprattutto perché il Cane e Rapinolo si addormentano immediatamente lasciando parlare da solo il driver Dede, il quale ci immortala con una foto e giustamente sputtana immediatamente postandola in diretta su Facebook! Prelevato il guerriero Lupo al lavoro a Mestre e scambiati per imbianchini rumeni dalla padrona di un bar, il viaggio prosegue in stra relax, concludendosi con l’arrivo al parco Chilesotti in centro a Thiene. Michele è cresciuto, ha un look fra tatuaggi e fascette in testa più hipster del solito, ma lo trovo decisamente più pratico, concentrato e assolutamente alla mano. Sul palco stanno facendo il soundcheck dei ragazzi molto giovani dal tiro abbastanza Zen Circus, ma decisamente talentuosi, al mixer c’è lo staff del Capitano, fonico e luciaio locale incrociato svariate volte con gli amici Muleta. Le birre fresche in lattina per le band non sono un granché, ma dopo il soundcheck arrivano invece dei metri di pizza ad asporto decisamente buona che sfamano tutta la crew di addetti ai lavori. Il bed and breakfast prenotato online per gli Zeman salta, dunque Michi ci propone di dormire su un matrimoniale e un divano a casa di un suo amico super simpatico, con il quale tra l’altro passeremo il resto della serata. Durante l’epilettico concerto degli Zeman il pubblico è molto gasato, qualcuno canta “fermo” e in generale il vibe speciale sopra e sotto il palco non viene mai messo in discussione, neppure quando a Dede gli si stacca più volte il Jack della chitarra o al sottoscritto la prolunga delle cuffie, oppure quando salta completamente l’impianto lasciandomi a suonare la batteria da solo per ben due minuti (per fortuna senza il fumo…), o alla fine durante la cover degli Iran Iran suonata sotto ad un bel po’ di sazia e prevista pioggia. Il festino prosegue prima in molti sotto il tendone del piccolo bar (la pioggia non molla) e poi a casa del gentile amico di Michi, consapevoli che il risveglio sarà dopo poche ore, dato che di strada per Udine si deve lasciare al lavoro a Mestre l’invincibile Lupo.