matteite

Zeman

Birroteca – Crema

Ultime date estive per il “fame” tour degli Zeman e, per la terza volta di fila, si suona di lunedì e martedì… per carità qualsiasi giorno è buono per fare rock’n’roll, ma quando torni dalle date con la tipica sensazione che il weekend sia appena passato, e invece è mercoledì… scattano inevitabili problemucci spazio – temporali nel cranio di mezza band. Durante le veloci prove domenicali, per fortuna veniamo graziati dalle piogge settimanali e le temperature da inferno della sala prove sembrano meno infuocate, la stanchezza però non manca e, per essere certo di arrivare alla prima data in piena forma, faccio l’alba, sfamandomi a pranzo con un calzone leggero con Mara. Come di routine Il Lupo raggiunge Crema con il suo mezzo perché deve lavorare, dunque in auto siamo Dede, Il Cane e Rapinolo. Il viaggio è molto lungo ma, incredibile ma vero, i ripetuti caffè funzionano e non dormo, tenendo compagnia all’invincibile driver Dede. Becchiamo sole, pioggia, di tutto, e quando arriviamo al festival dell’Unità di Crema e parcheggiamo l’auto all’interno di un capannone industriale molto Prodigy, speriamo in un bel po’ di pubblico perché anche il palco è concretamente molto grande. Oltre ai ragazzi super professionali dello staff, ad accoglierci troviamo i compagni di etichetta milanesi Rami, tre giovani ragazzi assolutamente piacevoli. Fra il soundcheck e la cena, mi perdo in una lunga e rassicurante telefonata con Nicola violentolo, premiata alla conclusione dalla seconda pizza del giorno, caffè e grappetta. A tavola il livello ormonale della ciurma di maschietti, come il tiro collettivo assolutamente alla mano, spacca perché, anche se ci conosciamo tutti da sole poche ore, non facciamo altro che parlare di sesso, totalmente a nostro agio. Durante il concerto dei Rami, di comune accordo decidiamo di supportarci a vicenda e dunque ascoltarli da sotto il palco. Come previsto, fra pioggia, lunedì e spazio immenso, non c’è molta gente. Il nostro set fila liscio, a parte al secondo brano “Fermo”, dove mi blocco immediatamente perché il microfono del rullo casca sulla pelle battente, facendomi perdere il tempo e sfasando di conseguenza tutto il resto della sezione ritmica. Post gig la serata avviene esclusivamente in camerino dove, a parte un attimo di concentrazione per compilare il borderò, parte una prima festa veramente devastante ricca di vino, birra, garette di playlist con i cellulari, penalizzati però dalla mancanza di corrente, e dal prevedibile esaurimento di tutte le batterie. Ma non ci ferma più niente e quando più alticci che mai raggiungiamo l’hotel a poche centinaia di metri dalla festa dell’Unità e dal secondo campo di golf più grande in Lombardia, scopro che il piacione Dede ha fatto guidare la sua auto alla ragazza carina dello staff. Messi in carica i cellulari in camera, faremo le cinque del mattino, premiati da gag e massime di ogni genere, tra cui quella molto glam e assolutamente ammirevole del Rapinolo, il quale sostiene di essersi mosso molto bene sul palco, Dede che scompare dalla stanza (in realtà si nasconde in un armadio per buoni cinque minuti), Il Lupo che canta orgoglioso a squarciagola un brano dei Thegiornalisti, il sottoscritto con la schiena rotta per troppa ginnastica… per favore non fumate…