Rock Club 60 – Pradamano (UD)
Finalmente è giunto il momento di presentare dal vivo il nuovo disco degli Zeman. L’agitazione come la concentrazione misto emozione di tutto il team sono gli ingredienti base per crederci e portarci a casa questo festino completamente friulano. La prova generale della sera prima a cas’Aupa è sicuramente agevolata dal supporto tecnico di Leo fonico, il quale, per un attimo, riesce a farci semplicemente suonare, facendoci così dimenticare la difficile burocrazia organizzativa dell’evento. Di base per coprire le spese dobbiamo portare 130 paganti, vendere un’orgia di dischi e solo dopo possiamo veramente concederci dei sazi festini bellicosi. Fra una menata e l’altra arriviamo al check con un’ora di ritardo e troviamo ad attenderci i giovani e talentuosi ragazzi del gruppo di supporto Blue Alpaca, Leo fonico, il titolare del club e il barista ex stella del biliardo. Per risolvere il casino del palco in metallo anti chiodi, blocco rispettivamente la cassa della batteria con un case super pesante del service e l’asta del charleston con il mio monitor. Siamo rapidi, facciamo i gentili con il barista e poco prima di muoverci per l’aperitivo, il club ci mette a disposizione un frigo enorme per il nostro catering alcolico ad asporto super competitivo. Dato che Mara mi ha insegnato a fare una lista WhatsApp per invitare al concerto tutti i miei amici della zona, a cena non faccio altro che ricevere messaggi, e quando i ragazzi di Codroipo attaccano sul palco, la sorpresa nel vedere la sala già bella piena, è un ottimo stimolo. Avendo già un disco alle spalle, la scaletta degli Zeman comprende tutti i brani del nuovo alternati ad altri tre del precedente, totale dodici brani, molto spesso estremamente veloci e ricchi di stacchi a volte complessi, da non prendere assolutamente sotto gamba. Anche se il pubblico è palesemente caldo perché colmo di amici, personalmente ci metto almeno tre canzoni, prima di lasciarmi andare e non suonare solo preciso, ascoltare i miei colleghi dal palco e non dal monitor, per scelta dal volume modesto, osservare nel sudore gli sguardi incuriositi del pubblico in sala. C’è molto da fare, i brani nuovi, come i cori devono essere rodati su decine di palchi prima di raggiungere la stessa spontaneità, l’inevitabile tiro super rodato del vecchio disco. Direi un ottimo inizio, soprattutto per il supporto locale, dato che abbiamo concretamente superato i centotrenta ingressi minimi previsti. Il resto della serata è veramente speciale, ringrazio Luca per il Camper e tutti gli amici che sono riusciti a passare.