Kiosko Storto – Stregna (UD)
Schermo del nuovo cellulare a puttane, portatile in trasferta da Mara, mi rimane solo il mini mac per scrivere due righe sulla serata di sabato a Stregna… della quale ovviamente non ricordo molto. La piacevole novità nel collettivo Zeman è sicuramente il fatto che da due settimane ci siamo messi sotto a scrivere del nuovo materiale; il mio nuovo studio “La Cuccia”, sommato alla tenacia e alla convinzione di tutta la squadra, sicuramente sono un grande aiuto sia pratico che emotivo, per raggiungere questo goal aka nuovo disco, prefissato senza tante pippe, entro dicembre 2015. Per questo motivo tendenzialmente non stiamo prendendo concerti; ma come si può rifiutare l’invito ad uno dei magici e bucolici festini di Anna, Checco e Zeno in quel di Stregna? Impossibile, dunque, coinvolgo gli Zeman (al momento il mio progetto più rodato e pratico dal vivo) e proponiamo in accoppiata gli amici psichedelici di Dede Stringe, direttamente usciti da un credibilissimo viaggio lisergico anni 70. Fra registrazioni varie, prove del giovedì, e festino del venerdì sera, arriviamo al sabato della performance un attimo scarburati, ma comunque pronti per la missione. Stregna è in piene valli del Natisone, a circa mezzora di tornanti da Cividale: la raggiungo in macchina con Mara e i miei fedeli tamburi, seguiti prima dal mezzo di Ilaria, poi da quello di Dede e Rapinolo armati di casse degli ampli ed in fine da quello del guerriero Lupo. Zeno (già Resistence in Dub) Anna e Checco sono tutti stra disponibili, dunque senza tante menate, ma in completo relax montiamo tutto il back line più la consolle dei dj gestita da babbo Enzino, Camilla e Zaire. Sotto alla fighissima struttura in legno, la pavimentazione è di ghiaia, ma nessun problema siamo leggermente in salita, dunque non c’è pericolo, e per una volta la cassa e il charlie della battera non scapperanno sul palco. La ciclica prelibata bottiglia di vino del Lupo, tre giorni assieme, e le prove al volo di “Milano” e credo “Non posto”, bastano e avanzano per farci cambiare postazione e scappare immediatamente a raccontarcela sedendoci vicino ad uno dei tre fuochi sparsi per la location; decisamente molto set film horror anni 80 alla Dario Argento. Verso le 20.30, leggermente in ritardo e persi per le valli, arrivano anche i giovanissimi Stringe, i quali coordiniamo e mettiamo a loro agio dandogli massima libertà per quanto riguarda l’utilizzo del back line, praticamente completamente in comune. Glicemie impeccabili, fame da lupi gestita con un pasticcio e della pizza cucinata dal buon Checco in un forno spettacolare a pochi metri dal falò, ed ecco che parte l’incredibile performance degli Stringe!
Il cantante Mattia per problemi di aspetto sul lavoro, non porta più i capelli rosa come all’ultimo concerto a San Daniele con i So Long Saigon, però in compenso questo giro indossa una mantella verde molto pipistrello misto Scooter Boy. Sono bravissimi e anche se a detta di loro, gli ascolti fanno molto, rimango ancora molto affascinato da come riescano a contestualizzare della buona musica in voga 30 anni prima che nascessero! Riassestata la battera, preparate le birete vicino al mio strumento, schiaccio il bottone sbagliato su iTunes, incasinando l’ordine dei brani della scaletta del gig; mi faccio suggerire i primi 4 titoli dal Lupo che scrivo sulla pelle del rullo, per poi farmeli chiamare al volo canzone per canzone. Il suono mi sembra piacevole, Rapinolo e Il Lupo sono fissi in mezzo al pubblico e ogni tanto vedo partire pure dei poghi, probabilmente fomentati da Mara e suo cugino Luca. Durante la performance mi vengono 1000 idee riguardo al nuovo materiale che stiamo registrando, i pro e i contro rispetto al vecchio disco che ormai suoniamo dal vivo con il sorriso e senza le personali ansie costruttive dei primi concerti. Sto molto bene e non sono neppure così ubriaco, semplicemente perché ho deciso di trattenermi per il concerto e di lasciarmi andare come si deve durante gli splendidi Dj set della giovane Camilla, la guerriera del calcetto Balilla Zaire e il mitico e sempre gentile Enzino. A stato confusionale più che inoltrato, in piene danze scatenate, post jam con fisarmonica di Luca suonata a 3 mani, assieme a Zeno, Checco e il bassista dei Residence in Dub, decidiamo di smontare la sala prove in soffitta e di rimontarla sul palco per una sazia improvvisazione di massa… So che per un gioco di luci le facce dei miei colleghi dalla batteria sono completamente al buio, sento qualcuno che urla “Dub”,ed io che non l’ho mai veramente suonato, parto con un bit più Bonham che altro eh eh. Ormai all’alba provo a contare i presenti, consapevole del fatto che i miei colleghi si sono messi alla guida ore prima per poi essere pure fermati e graziati da una volante dei carabinieri, mentre gli ultimi reduci come Mara, sua sorella Anna e Zeno sono decisamente più in forma che mai. Qualcuno mi ha detto che la giornata è finita con una pastasciutta e una mezzora di gonfiate a bocca di materassini per dormire! Grazie a tutti!
Facciamolo più spesso e super complimenti a tutto lo staff!