Circolo Arci Cas*Aupa – Udine
La settimana pre gig degli Zeman si scalda per una sazia tensione lavorativa, caratterizzando inevitabilmente in modo più che discutibile tutto il mood della mia agenda divisa fra: le ovvie prove con gli Zeman, il disco di Alessio e Il Re Cane, i mix finali degli utimi brani acustici di Lalla, le riprese delle batterie di Gae e i La Bella (finalmente per la prima volta posso registrare una batteria nel nido Dainese senza doverla necessariamente suonare), una faticosa tre giorni di registrazioni di un duo classico violoncello-chitarra in pieno assetto Vivaldi e per finire, il meeting per il secondo video dei So Long Saigon. Dopo un festino del genere arrivare al venerdì e fare le sei del mattino in centro a Udine con Maddy mi sembra il minimo, forse staccare fumando come animali aiuta a capire chi siamo… Quando alle 19 il Dede arriva a prelevare il sottoscritto, i tamburi e la Maddy, ho appena concluso la session di Gae, salutiamo anche Giulia e Lalla e schizziamo al sound-check a Cas* Apua. Raniero (detto il Capitano) sta già provando sul palco con un nuovo batterista il quale, oltre a suonare in piedi alla Velvet Underground, indossa un paio di Rayban da sole neri. Raniero è una persona molto meticolosa e sembra attentissimo ad ogni minimo dettaglio tecnico; la sua musica spacca, mi piace, certo, un attimo derivativa, del resto come tutti noi, ma mi ricorda molto Barrett, dunque direi più che Dailit. Salutando di routine Taffy e Jacopo approfitto per presentarmi con il fonico e il gruppo fiorentino della serata Cronaca e Preghiera, supportati sul palco dal mitico Ljubo: un omone punk mega gigante, straight edge, super alla mano, il quale a fine serata schizzerà ritornando in solitaria in quel di Firenze, anche dopo svariati inviti friulani. Il palco credo sia costituito da un insieme di tavole di legno a vari strati e scalini, ricoperte da una moquette nera; appena inizio a suonare i miei tamburi iniziano a crollare immediatamente, tanto per cambiare mi vedo costretto ad inchiodarli tutti come si deve. Quando parte il Capitano sono passate le 22.30 (forse un attimo tardi, calcolando che siamo tre band), cerco di ubriacarmi e per un attimo penso di essere pure in ipo, in realtà è solo tensione. La sala è piena, Raniero è totalmente in casa e se lo merita, peccato che al nostro turno nello stanzone inizialmente rimangano solo 10 freaks! Qualcuno post gig ci informerà che durante la prima parte del nostro set il suono è molto difficile, tipo voce inesistente e basso a go go, per poi cambiare in modo esemplare, evidentemente grazie alla tenacia del giovane fonico. Personalmente mi sento più sereno rispetto alla prima performance triestina, anche i due soliti stacchi a rischio di “Non posto” e “Ritornerà il Sole”vengono lisci. Fra i vari commenti a caldo post concerto in pieno tabagismo, Albi Alfavulva ribadisce che non vorrebbe mai suonare con me su un palco perché ruberei tutta la scena, io lo rimbalzo mortificato, perché veramente non saprei come fare per cambiare il mio modo di essere, poi mi viene in mente che potrei utilizzare una maschera, anche se ultimamente è troppo modaiola. I Fiorentini sono in pieno trip Disciplinatha, CCCP e quando aprono bocca l’accento mi spara dritto a casa di Veronica, Marchetto o Gianni, il loro show ha un colore troppo primi anni 90, come il Taffy Dj set super anni 80; saranno le bibite, la legna con Maddy, ballare fumando cicche “di nascosto” in mezzo alla saletta per pochi ma buoni, gli sguardi collettivi più che cucinati, ma avrei proprio voglia di continuare il festino in centro al Dj set del Mircone… Dio nano, peccato che siano praticamente già le 5 del mattino. Grazie Zeman per questo nuovo festino a sorpresa.